Undici mondi tematici compongono Geografie italiane: un flusso continuo di immagini lungo una parete di cinquanta metri. È un viaggio penetrante attraverso paesaggi tridimensionali, luoghi e oggetti della storia dell’architettura, dell’ingegneria e del design, che percorre lo spazio e il tempo degli ultimi sessanta anni. L’installazione è un omaggio alla creazione italiana che mescola bellezza e trepidazione, fascino delle forme e inquietudine del vuoto.

Il vuoto è la mancanza di movimento che si avverte intorno a queste immagini architettoniche, ritagliate ed estraniate: mancano la vita, le relazioni, le storie, le persone, l’ambiente. Questo movimento reclama un ruolo nella futura progettazione architettonica. Gli undici mondi tematici sono separati dallo scorrere del tempo, che porta cambiamenti nell’architettura e suggerisce una domanda: come proseguirà questa geografia? Come sarà il prossimo mondo?

Da una serie di piattaforme touch poste di fronte alla parete il visitatore-viaggiatore può ottenere informazioni sulle immagini, ascoltare interviste, consultare documenti di repertorio. Parallelamente al grande affresco di immagini, questi dati offrono una concreta possibilità di informazione e di apprendimento, andando a completare un panorama che è allo stesso tempo poetico e storico-critico.