Aura colorata intorno alle tracce blu di due mani

PATINE E ACCUMULI

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PATINE E ACCUMULI

PATINE E ACCUMULI

Esperienza interattiva in quattro parti

percorsi espositivi

Milano, Fabbrica del Vapore - Studio Azzurro, CONTAMINAFRO 2015 - identità in evoluzione, 2015
  • Descrizione
  • Dettagli Tecnici
  • Credits

Patine e Accumuli si inserisce all’interno di CONTAMINAFRO, festival di musica, arte e danza dedicato all’Africa contemporanea. La mostra invita alla riscoperta dei gesti di una ritualità spontanea che accompagna l’uomo da millenni: l’offerta. Lo spazio si articola in tre parti diverse per presenza tecnologica, ma con equivalente livello di interazione.

Il primo ambiente ricostruisce un altare d’acqua dedicato a Mami Wata, uno spirito femminile legato al benessere e alla seduzione. L’altare accoglie le offerte di chiunque voglia lasciare un oggetto o aspergere di borotalco e gin le rappresentazioni dello spirito.

Nel secondo ambiente si incontrano una videoinstallazione e una superficie di terra rossa su cui disegnare. Il trittico video mostra al centro il volto del coreografo camerunese Lazare Ohandja mentre racconta un rito legato alla vedovanza. Alla sua destra e alla sua sinistra, mani maschili e femminili tracciano sulla terra rossa disegni che fanno parte di un immaginario universale.

Il terzo è un ambiente sensibile. Il visitatore tocca una superficie illuminata che ha l’aspetto di un touchscreen, ma che cattura l’immagine delle mani che la sfiorano e la trasferisce su un grande affresco fotografico. Si compone così una parete di ex voto digitali: riprese in diretta di mani e oggetti che evocano gli antichi gesti di offerta. Al centro dell’ambiente, i visitatori sono chiamati a muovere le mani all’interno di uno spazio cubico appena suggerito. I loro gesti lasciano un’aura, che modella un oggetto cavo, uno spazio vuoto con le caratteristiche del feticcio. Patine di luce rilasciate dalle mani stesse si depositano come traccia di ogni minima azione, rendendo i gesti visibili. Così ciò che rimane non sono oggetti, né figure, ma è il gesto stesso, la forma che prende la sua aura nel comporsi con quella di altri.

1 programma video
3 videoproiettori
1 lettore multimediale
2 computer
2 camere di videosorveglianza
sistemi IR per tracciare il movimento
6 casse audio
progetto luci
1 telaio di legno
1 schermo trattato
1 schermo olografico
1 cumulo di terra rossa
1 tavolo altare
4 dipinti
10 statue africane di legno

Progetto Studio Azzurro e Giulio Calegari
Direzione artistica Fabio Cirifino, Laura Marcolini

Fotografia Fabio Cirifino
Altare africano a cura di Gigi Pezzoli, Giulio Calegari
Suoni, voce e gesti Britta Oling, Lazare Ohandja

Montaggio video Silvia Pellizzari
Sistemi interattivi e software Marco Barsottini, Pietro Parisi, Lorenzo Sarti
Suono Gioele Cortese
Allestimento Mario Coccimiglio