Due danzatori interagiscono con videoproiezioni di forme circolari

ISSE, il cerchio

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ISSE, il cerchio

ISSE, il cerchio

Spettacolo per danza, gesti e narrazione video

spettacoli

Milano, Teatro dell'Arte, aspettando Contaminafro, 2015
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ISSE, il cerchio nasce da un ricordo personale di Lazare Ohandja. Mette in scena le conseguenze di un rito della vedovanza diffuso in Camerun, che diventa metafora della segregazione sociale e delle violenze psicologiche e fisiche a cui la donna è sottoposta in molte parti del mondo.

Al centro del palcoscenico, uno spazio chiuso e invisibile limita i movimenti di una donna, suggerito solamente dalle luci e dai suoi gesti. Cercando i confini di una stanza che non si vede, la donna li ridefinisce, ne prende metaforicamente coscienza in tutta la complessità sociale, culturale e psicologica. Contemporaneamente, fuori da quella gabbia, un uomo inizia a cercarla, senza poterla raggiungere. I loro gesti sono inizialmente sorvegliati dalla tradizione, rappresentata dalla presenza di uno sciamano. Poi se ne svincolano. La donna si libera, per ricongiungersi con la stessa comunità che l’aveva allontanata.

La rappresentazione di questo difficile percorso di liberazione avviene attraverso una ricostruzione delle relazioni, resa dai gesti dei danzatori, riprodotti nelle immagini video. Anche il suono scaturisce dalla coreografia stessa, dominato dalla voce e dal suo ricampionamento live su una base di suoni ambientali.

La storia si sviluppa dunque su due piani visivi simultanei: quello fisico dei performer e quello immateriale audiovisivo, messi in stretta relazione. Sono i corpi a generare i suoni e le immagini immateriali, ma allo stesso tempo è il suono che permea i corpi, che vi innesca vibrazioni, risvegliando un sentimento antico del mondo e delle cose.

4 programmi video sincronizzati
4 videoproiettori
2 computer
6 microfoni d'ambiente
2 radiomicrofoni
progetto luci
4 schermi da retroproiezione

Progetto Mo ‘O Me Ndama, Studio Azzurro
Coreografia Lazare Ohandja (Mo ‘O Me Ndama)
Con Lazare Ohandja, Britta Oling e Rufin Doh
Progetto e regia video Fabio Cirifino, Laura Marcolini
Post-produzione video Lisa Cartuccia
Programmazione video Matteo Massocco (CRT Milano)
Light designer Marco D’Amico (CRT Milano)
Musicisti Edmond Ayissi Etogo, Daniel Kollé Seme
Suono Gioele Cortese
Costumi e accessori Andrea Zorba, Maria Lucia Lapolla
Coordinamento progetto Valentina Bellinaso (Mo ‘O Me Ndama)
Direttrice allestimenti Valentina Tescari (CRT Milano)
Capo macchinista e costruzioni Danilo Tamburini (CRT Milano)
Macchinista Marcelo Guerra (CRT Milano)
Capo elettricista Stefano Bardelli (CRT Milano)
Delegato di produzione Jacopo Dalla Palma (CRT Milano)
Partner tecnico NeoTech
Produzione CRT Milano, Mo ‘O Me Ndama, Studio Azzurro