L’universalità dei gesti materni e infantili è un codice inscritto, trascritto e riscritto nelle nostra più profonda corporeità. Nessuno ce lo insegna. È il misterioso codice intimo e senza confini che precede le parole e accompagna il sentimento oceanico, prima che le cose del mondo prendano un nome per essere via via distinte una dall’altra. È una lallazione primitiva e gioiosa, è voce pura che si esplora ed esplora il mondo, mentre la voce materna emerge come il suono all’origine del mondo, vibrazione che avvolge i corpi e allevia la loro separazione.
La dimensione contemporanea della maternità assume e sollecita riflessioni nuove, ciononostante il valore immediato dei gesti che scorrono tra madre e infante non incrinano minimamente il discorso che tra loro riemerge da un tempo immemore, come una fonte nascosta e condivisa da ogni luogo e da ogni tempo sul nostro Pianeta.
Con la restituzione alla cittadinanza di Malcesine di una “Madonna con bambino” attribuita alla Scuola di Donatello, i curatori creano un percorso sulla storia dell’iconografia della “madre con bambino”, dalle raffigurazioni egiziane a quelle contemporanee. The chanting Mothers trova così il suo compimento nell’installazione Prima delle Parole realizzata per la Sala Labia del Castello Scaligero di Malcesine in cui due grandi tele sospese e alcune decine di fotografie accolgono i gesti di decine di madri di tutto il mondo nell’ambiente sonoro creato dalle ninne nanne e dalle sonorità incerte degli infanti.